La data del suo completamento, il 1759, è incisa sui quattro passanti di ferro battuto che si trovano agli angoli della facciata. A quel tempo, l'interno non era ancora stato completato, la sua decorazione infatti risale al 1847. Mancava anche il campanile e la relativa guglia che sono stati aggiunti nel 1845.
La sua costruzione fu affidata ad un maestro muratore piemontese della Valsesia, Domenico Gualino. Il campanile quadrato ha come base una torre dell'ex castello di Montjoie che supervisionava l'accesso al passo del Bonhomme. Il baldacchino ci informa di quanto riportato sulla dedica: la chiesa è consacrata alla Santissima Trinità, il che è piuttosto raro in questa parte di Europa. Gran parte del denaro necessario per la costruzione verrà dagli espatriati. La chiesa supererà, senza nessun danno, la Rivoluzione francese, l'unificazione (dipartimento del Monte Bianco) e le guerre napoleoniche. Il segreto di fabbricazione delle scale originali in banda stagnante bianca è andato perduto, per cui la copertura è stata rifatta con scale in acciaio inox che non hanno i riflessi dorati delle precedenti. La chiesa fu immortalata nel 1802 dal famoso pittore inglese Turner.
Il suo ultimo restauro, dopo quello effettuato dai piemontesi nel 1882, fu eseguito da Edouard Borga, nel 1976, su iniziativa dell'abate Babaz. Estratto da "Les Contamines au début du siècle" visto da un fotografo dilettante, Dr. Ancelet.